jueves, 12 de junio de 2014




SETTIMANA DEL RIFUGIATO:
L’interdipendenza delle vite umane in un mondo in transizione

Viviamo un momento di instabilità globale, in un mondo dove la complessità degli eventi è diventata così accelerata da rendere difficile la comprensione di come la geopolitica internazionale influenzi la realtà quotidiana. Allo stesso tempo, le azioni di ogni giorno condizionano le macropolitiche anche se non .è così evidente.
Per leggere la realtà bisogna essere informati, tanto dei fatti storici che hanno portato al momento presente, quanto dei rapidi cambiamenti che si susseguono.
Il 20 giugno si “celebra” la Giornata Mondiale del Rifugiato, per ricordare e ripensare una situazione sempre più attuale in Italia e particolarmente in Sicilia. Centinaia di persone arrivano ogni giorno sulle nostre spiagge in situazioni disperate, per fare sentire il loro grido di aiuto. Un grido che va aldilà dell’aiuto primario, umano  e che ci ricorda che questa vecchia Europa non è sola al mondo e che l’interdipendenza degli eventi ha una causa e un effetto. Queste persone non lasciano il loro paese per iI piacere di viaggiare e conoscere altre realtà e nemmeno per il desiderio di conquista, ma semplicemente per un bisogno di sopravvivenza. Perché ciò accade?. Basta brevemente ricordare la colonizzazione dei secoli passati: con l’idea di credersi più intelligenti e culturalmente più avanzati o semplicemente con l’intenzione di sfruttamento, i paesi occidentali conquistavano altri territori appropriandosi delle risorse e degenerando culture legate principalmente alla terra e alla vita semplice.
In cambio abbiamo regalato una cultura materialista basata sul profitto in cui la crescita della “comodità” e della “sicurezza” ha portato ad allontanarsi da una vita in armonia ed equilibrio con l’intorno, giungendo quasi a dimenticarla, schivarla. Adesso noi stiamo riscoprendo la decrescita felice, dove il benessere non è tanto materiale, ma sopratutto legato al fattore umano, relazionale. Pian piano stiamo riflettendo sull’incoerenza di cose come il PIL, un indice assurdo che misura la “crescita” di un paese, e secondo il quale, un incidente, un disastro petrolifero, una fuga radioattiva, un incendio, una malattia o una morte, ne determinano la crescita. L’indicatore invece non riflette un sorriso o una comunità che utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.
Attualmente una forma di neocolonizzazione, cambiata nella forma ma non nella sostanza, attraverso le multinazionali, continua a sfruttare  le risorse dei paesi impoveriti, creando situazioni di emergenza: più di 60.000 persone muoiono ogni giorno per cause evitabili.
Il fenomeno dei migranti che fuggono dai loro paesi ci fa ricordare la violenza strutturale quotidiana di questo sistema. D'altronde, con i soldi pubblici regalati alle banche private, si sarebbe potuto eliminare la fame nel mondo per più di 50 anni. La povertà e la morte per denutrizione rappresentano questioni politiche.
E non si tratta della politica lasciata nelle mani dei presidenti, ma delle azioni quotidiane, quelle in cui noi stessi possiamo scegliere di appoggiare il commercio solidale o di sostenere le multinazionali che sfruttano le famiglie di origine dei migranti.
A tal proposito è importante lavorare sia con le situazioni visibili legate al dolore della migrazione, sia con le cause strutturali che le provocano e di fronte alle quali siamo chiamati ad assumerci una responsabilità. Pertanto, su queste situazioni e sulle possibili soluzioni, vogliamo riflettere insieme durante le attività proposte in occasione della settimana del rifugiato che si svolgerà dal 13 al 23 giugno 2014 e che vede coinvolti in particolare i Comuni di Montevago, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia e Porto Empedocle, enti referenti dei Progetti SPRAR gestiti dalla Soc. Coop. Soc. “Quadrifoglio”. Tra le iniziative in programma: incontri tematici, partite di calcio, presentazione di un libro, laboratori e festa interculturale. E per concludere, l’appuntamento dell’Open Space del 23 giugno ci permetterà di “tessere i legami” circa l’interdipendenza degli eventi, delle azioni, delle vite umane in transizione …. per continuare ad essere parte della soluzione.
                                                                                                             Daniel Turon

lunes, 19 de noviembre de 2012

DES Valle del Belìce


DES Valle del Belìce

“Incontrarsi, fare cose insieme, parlare, ma non solo, fare cose pratiche come ad esempio organizzare gli acquisti collettivamente, imparare ad autoprodurre alimenti, ecc... E, allo stesso tempo, coinvolgere le realtà sociali e le aziende del territorio, per diventare produttori e consumatori più critici, cominciando dalla creazione del GAS. Il GAS rappresenta una delle iniziative del Gruppo di economia solidale che si organizzerà attraverso incontri aperti in cui dedicheremo una parte del tempo a laboratori sperimentali di autoproduzione e autogestione ..., per poi riunirci in assemblea ed integrare “il fatto”e “il da farsi”.
(dal verbale del I° incontro GAS Belice: “Economia solidale?”)


La carta della rete italiana di economia solidale definisce i distretti di economia solidale “laboratori di sperimentazione civica, economica e sociale”, esperienze pilota che tentano di ‘praticare’ le caratteristiche dell’economia solidale così descritte:

Le pratiche di economia solidale si identificano dalla loro tensione verso i seguenti elementi
caratterizzanti:
- nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di reciprocità e cooperazione;
- giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro, salute, formazione, inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali);
- rispetto dell’ambiente (sostenibilità ecologica);
- partecipazione democratica (autogestione, partecipazione alle decisioni);
- impegno nell'economia locale e rapporto attivo con il territorio (partecipazione al "progetto locale");
- disponibilità a entrare in relazione con le altre realtà dell'economia solidale condividendo un percorso comune;
- impiego degli utili per scopi di utilità sociale


Secondo il metodo di partecipazione attiva i soggetti, a vario titolo, partecipano al DES attivando processi di cambiamento sociali basati sui seguenti principi:
- Cooperazione e reciprocità
- Valorizzazione del territorio
- Sostenibilità ecologica e sociale

Il DES Valle del Belìce comprende, ad oggi, diverse realtà associative, aziendali e istituzionali, nonchè gruppi di cittadini consapevoli, consumatori critici e produttori locali che s’impegnano a trasformare la tradizionale economia di mercato in economia di relazioni.

Nell’ottica di potenziare i rapporti tra consumatori e produttori, nonchè di ‘divenire in essere’ presidio del territorio, il DES Belice sta avviando azioni ed iniziative condivise a livello territoriale:
- informazione e formazione;
- promozione della rete;
- incontri tra produttori e consumatori presso aziende locali, preferibilmente biologiche;
- sostegno della tutela del territorio attraverso le realtà operanti come ad es. il Comitato “NO Trivellazioni nella Valle del Belice”


Per approfondimenti: CARTA RES  www.retecosol.org/docs/CartaRes0703.pdf


jueves, 18 de octubre de 2012

Educazione alla terra


Casa Laboratorio San Giacomo - Ass. Il Filo di Arianna

Educazione alla terra

PROPOSTA FORMAZIONE  PER OPERATORI SOCIO – TERRITORIALI
ESPERTI  IN AREA EDUCATIVA


Nell'idea di riscoprire il territorio e valorizzare le risorse socio-culturali in esso operanti, l'Ass. Il Filo d'Arianna e la Casa Laboratorio S. Giacomo, in rete con altre associazioni e gruppi locali e nazionali, promuovono un “Corso di Formazione per Operatori socio-territoriali esperti in area educativa”, rivolto ad un massimo di 25 partecipanti.
Un corso teorico-pratico dove lavoreremo sull’autogestione della vita quotidiana (cibo, sostenibilità ecologica ed economica, arte, culture della terra e delle relazioni), cominciando da noi stessi, dalla gestione delle proprie emozioni, fino alla facilitazione e gestione di  gruppi.
Il corso si propone di fornire le conoscenze di base e le competenze minime per avviare percorsi di inserimento socio-territoriale capaci di stabilire una relazione con la terra e con la comunità locale e diffondere una cultura della pace, basata sul rispetto e sui principi della Carta della Terra, per diventare agenti di cambiamento nel territorio contribuendo alla costruzione di comunità sostenibili.

Sbocchi professionali: animatore socio-territoriale, organizzazione e realizzazione di eventi culturali, operatore presso centri, agenzie e associazioni che si occupano a vario titolo di attività educative, ambientali, culturali e terapeutiche.

Il corso sarà articolato intorno all’educazione alla terra basata su quattro assi tematici rappresentati dagli elementi naturali Terra, Aria, Acqua e Fuoco.
Ogni asse tematico comprenderà una parte dedicata al lavoro sociale ed una parte di apprendimento personale.

TERRA - AgroEcologia  e Corpo
Il contesto dal sostegno concreto della radice al potenziale sociale del seme

Saranno forniti ai partecipanti elementi di autogestione, produzione biologica, funzione e strumento del GAS, autoproduzione della terra, orti condivisi, semi e piante, elaborazione artigianale di saponi e altri prodotti e saranno condivise esperienze di attività legate al corpo come struttura basica di relazione con la terra: yoga, bioenergetica, tai chi.


ARIA – Ecologia sociale e Respiro
Il processo, l’interconnettività e lo spirito della terra.

Gli elementi di questo modulo verteranno su pensiero ecologico, ecosophia, pensiero sistemico, convivialità come Gaia: dall’ecologia profonda al pensamento integrale. Il contadino come custode che salvaguarda la T(t)erra. DES BELICE: fare rete, il baratto, economia solidale come una prospettiva di trasformazione sociale attraverso la costruzione di spazi di economia al servizio delle persone, energie alternative, bioarchitettura, moneta sociale e altro ancora. Lavoreremo sulle metodologie partecipative per potenziare un gruppo e una comunità; condivideremo il know how (strumenti e metodi) dei diversi gruppi che lavorano sulla tematica come transition towns, il movimento della decrescita, la rete di economia solidale, la rete di eco-villaggio. Il RESPIRO come base di relazione con noi stessi, e con tutti gli esseri.

ACQUA – Educazione alla pace e all'intercultura
Dal cuore dell’essere umano al cuore della terra

Saranno forniti strumenti e metodi per un approccio circolare al lavoro educativo e sociale, narrazione costruzione di fiabe, nozioni di base per un'educazione alla cultura di pace e per una sana e pacifica convivenza tra le persone. Il CUORE come spazio interiore soggettivo e condiviso: introduzione allo accompagnamento terapeutico (per passare dal sentire individuale al sentire collettivo), gestione delle emozioni, facilitazione di gruppo, sviluppo dell’intelligenza emotiva e sociale. Rifletteremo e sperimenteremo come altre culture vivono la connessioni con la terra e l’universo.


                                           FUOCO -  Arte, Artigianato e Danza
                                                               La CREAtiVITÀ

In viaggio per esplorare la quotidianità rurale senza dimenticare lo spazio creativo-artistico con azioni educative sui cicli della natura e gli elementi naturali. Condivideremo competenze naturalistiche, artigianali, artistiche e alcune tecniche di lavoro rurale legate all'arte, utilizzando l'argilla e i pigmenti naturali, per approfondire i saperi e gli strumenti che prima di noi mettevano l'uomo in connessione con gli ambienti naturali e con uno sviluppo territoriale più attento alla sostenibilità. La danza e il ritmo come connessione con la natura creativa che siamo e con l’altro: biodanza, danza della terra e delle tradizioni rurali e popolari, danza circolare, danza della pace.



Per ogni fase/modulo si prevede un seminario (organizzato e gestito dai partecipanti del corso) aperto a tutti con esperti del settore.

Sede di svolgimento: S. Margherita di Belice, Sciacca e Sambuca di Sicilia (Ag).

Date: Il corso si svolgerà da gennaio a giugno 2013

La proposta formativa comprende 8 incontri territoriali di 6 h ciascuno e 1 stage residenziale di 3 giorni e 2 notti + 4 seminari formativi aperti al territorio (tot. ore 90)

Requisiti preferenziali per la partecipazione: maggiore età; diploma di scuola media superiore.

Costituiscono titolo preferenziale:
- esperienze di attività svolte nell’ambito socio-educativo, ambientale, artistico, culturale e terapeutico.
-  titoli di studio (laurea, corsi professionali, attestati sportivi, abilitazioni, esperienze sul campo etc…).

Quota d’iscrizione: 290 Euro

Alla fine dello stage sarà rilasciato un attestato di  partecipazione e saranno selezionati dei partecipanti per avviare percorsi di diffusione attraverso eventi e incontri territoriali.

Modalità d'iscrizione: contattare la segreteria organizzativa Daniel Turon 3887354424        www.terranovasicilia.blogspot.it            ass.ilfilodiarianna@gmail.com

miércoles, 17 de octubre de 2012

Report SPAZIO ”Star bene” Fa la Cosa Giusta


Report SPAZIO ”Star bene”


La magia dell’incontro e della condivisione ha caratterizzato tutta la Fiera “Fà la cosa giusta”.
Uno degli spazi in cui è stato possibile sentire il Cuore nell’intera giornata è stato lo spazio “Star bene”.  Il l uogo è stato adornato magnificamente, quasi come un tempio, dai membri del Centro Sahaja Yoga con i quali, in diverse occasioni e fino alla fine, abbiamo condiviso la meditazione del risveglio del kundalini, il canto devozionale del bakthy yoga, la celebrazione dell’amore divino per tutti gli esseri e il jnana yoga o yoga della conoscenza del Vedanta - filosofia indiana. In momenti di crisi, come quelli attuali, diventa sempre più importante il dialogo interculturale circa altre visioni di star bene, al di là del materialismo e del consumismo.


Anche il centro Rishi ci ha portato la saggezza dei Veda e dello yoga con una rilassante e profonda pratica. L’Associazione di cultura QI ci ha avvicinato alla cultura cinese con il tai-chi, proponendo momenti di rilassamento con massaggi shiatsu, tuinà e massaggi facciali tibetani accompagnati da canto e musica tibetana. Il programma includeva inoltre un’altra dimostrazione di thai-chi a cura di Bosco Falconeria Simeti Taylor.


I volontari dell’organizzazione della Fiera continuavano ad occuparsi dello spazio accogliendo la gente con un sorriso.


Lo Spazio Mandala ha aperto un momento di riflessione con Renato Longo, gli organizzatori del Convegno internazionale “Vita e impegno”, gli educatori del Centro Thar dö Ling, l’insegnante di yoga Savitri (che ci aveva accompagnato nella passeggiata meditativa) ed altri ancora circa il tema: “Yoga- meditazione e Spiritualità socialmente compromessa”. L’incontro ha voluto sottolineare che la pace interiore e la volontà sono fondamentali per un cambiamento esteriore;
il karma yoga infatti privilegia il lavoro sociale attivo e non tanto una spiritualità edonista/egoista centrata sul benessere personale di chi continua a comprare nelle grandi multinazionali, conserva il denaro in banche convenzionali che fabbricano armi, non ricicla e non agisce attivamente per il cambiamento. Una spiritualità socialmente compromessa è quella che sveglia la compassione universale integrando perfettamente il consumo critico (GAS, Banca etica, ecc...) con la conoscenza di sé e degli altri.


Inoltre lo Spazio Mandala ha condiviso una lezione per adulti di yoga e meditazione con
insegnamenti induisti e buddisti, nonché una divertente lezione di yoga per bambini e genitori
accompagnati dagli odori delle erbe aromatiche dei cuscini. È seguita l’attività di pittura dei
Mandala, ed infine la costruzione di un Mandala di semi e frutti della Terra con gli educatori della Casa Laboratorio S. Giacomo.


Speriamo che lo spirito di unità, celebrazione e condivisione per un mondo migliore possa stabilirsi nella nostra vita quotidiana…

Dedichiamo il merito di questo tempo per il beneficio di tutti gli esseri.

Ass. “Il Filo d’Arianna”, Spazio MANDALA – Sciacca

Per condividere foto dello Spazio “Star bene”:www.facebook.com/spazio.mandala

jueves, 11 de octubre de 2012

Fa' la cosa giusta! Sicilia


http://www.falacosagiustasicilia.org/


a fiera Fa' la cosa giusta! Sicilia nasce da un'idea di Terre di mezzo, casa editrice di Milano che è un piccolo universo in cui abitano tanti mondi: dal giornale di strada, fondato nel 1994, ai libri con più di 40 titoli ogni anno (dal consumo critico al turismo responsabile; dalla narrativa alle guide per chi ama viaggiare lento, a piedi; dai libri per bambini alle storie di chi vive ai margini della società); oltre all'organizzazione di eventi quali Fa' la cosa giusta!, l'edizione nazionale che si svolge a Milano e che nel 2013 celebrerà i 10 anni, ma anche So Critical so fashion sulla moda critica, giunto quest'anno alla terza edizione, e Kuminda il Festival del diritto al cibo per tutti.



Come l'edizione nazionale, anche Fa' la cosa giusta! Sicilia, si propone come luogo di incontro e scambio per tutti i cittadini e le realtà desiderose di vivere secondo criteri di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Prodotti, idee e progetti per scegliere in modo consapevole in un  momento in cui emergono modelli di mercato, di produzione e di consumo che tengono conto anche del valore sociale delle merci e dei comportamenti, non solo del valore economico.


La fiera prevede anche in contemporanea la IV Festa Regionale dei G.A.S.
Un’occasione per uno scambio di esperienze, di conoscenza e offerta di prodotti provenienti dall’agricoltura biologica siciliana, per parlare di temi legati all’economia solidale e festeggiare insieme la crescita della consapevolezza del mangiare sano, della solidarietà, dell’eticità.

La fiera Fa' la cosa giusta! Sicilia rende possibile la conoscenza di quel mondo sempre più vasto di gruppi, associazioni, imprese sociali e aziende che praticano e diffondono un corretto rapporto tra produzione di beni di consumo/servizi e l'ambiente, la tutela dei lavoratori, la giustizia globale proponendo un altro approccio al commercio, al credito, ai consumi quotidiani, alla produzione d’informazione e cultura, che contenga solidarietà, partecipazione, rispetto delle diversità e nonviolenza.

La fiera, oltre all'ediziona nazionale che si svolge da nove anni a Milano, ha visto diverse edizioni a Trento, Genova, Torino, Piacenza, ma non era mai stata organizzata nel Sud dell'Italia, e quest’anno per la prima volta sarà realizzata a Palermo, in un luogo “simbolo” per la città: i Cantieri Culturali della Zisa. 
Da parecchi mesi, dopo anni di abbandono e incuria, si è attivato in città il “Comitato I Cantieri che vogliamo” composto da associazioni, gruppi e persone che hanno iniziato a fare rivivere questi spazi e ad ottobre di quest’anno l’amministrazione comunale offre alla fiera la possibilità di svolgersi in un luogo unico, all’interno di padiglioni funzionanti e attrezzati per accoglier il pubblico, gli espositori e un ricco programma culturale, che si svolgerà presso la Sala De Seta, un cinema di 500 posti, inaugurato nel 2005 e , finora, non utilizzato.


Fa' la cosa giusta! È il luogo in cui:
  • i cittadini interessati al consumo critico trovano progetti innovativi e creativi per un mondo più equo e più pulito
  • le aziende che fanno della sostenibilià ambientale e sociale il loro punto di forza promuovono beni e servizi di qualità, rispettosi dell'ambiente e dei diritti dell'uomo, incontrando un pubblico numeroso e attento a queste tematiche.
  • l'associazionismo, il terzo settore e il volontariato diffondono una cultura di impegno, pace, solidarietà, giustizia e partecipazione
  • le istituzioni e gli enti locali presentano le proprie "buone pratiche" per un cambiamento virtuoso del nostro modo di produrre, consumare, governare e divertirsi.



martes, 25 de septiembre de 2012



TRIVELLE NELLA VALLE DEL BELICE?


NO GRAZIE!

IL COMITATO NO TRIVELLAZIONI NELLA VALLE DEL BELICE

 invita

tutti i cittadini dei Comuni di Montevago, Santa Margherita di Belìce, Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta e dei comuni limitrofi a partecipare,

domenica 30 settembre alle ore 17,00
presso il Teatro Sant' Alessandro a Santa Margherita di Belìce,

all’assemblea per discutere sul progetto di ricerca di idrocarburi nella Valle del Belìce, con lo scopo  di organizzare e coordinare le azioni future.

Il comitato ritiene necessario richiamare l'attenzione di tutti i cittadini sulla necessità di opporsi alla realizzazione dell’attività di ricerca e sfruttamento di idrocarburi nella Valle del Belìce, riguardo alla quale è stata pubblicata richiesta di concessione da parte della società italiana, l’Enel Longanesi Evelopments S.r.l., denominata “ MASSERIA FRISELLA", richiesta che coinvolge 17 comuni nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo.

Le motivazioni principali per cui è necessario opporsi sono le seguenti:

* I danni alla salute che comporterebbe inevitabilmente l’estrazione petrolifera con le sue tecniche;
* La comprovata incompatibilità delle trivellazioni con il nostro territorio ad alto rischio sismico;
* Lo stravolgimento strutturale del nostro territorio a naturale vocazione turistica e agricola;
* Il rischio di inquinamento oltre a quello dell’aria e del suolo, delle falde acquifere sotterranee;
* La perdita da parte del cittadino di ogni sovranità sulla propria terra e della svalutazione dei propri immobili.

Alla luce, inoltre, delle esperienze vissute in altri comuni, risulta evidente che la politica economica delle trivellazioni, al di là delle campagne di falso sviluppo promosse, ha significato solo sfruttamento, deturpamento e impoverimento del territorio e dei suoi abitanti. E, a tal proposito, emergono seri dubbi circa i reali interessi intorno alla proposta di “spirtusare ‘a terra”…

Su questo problema così importante la nostra comunità ha il dovere di assumere una posizione univoca, a tutela di beni primari come la salute umana e animale, della salubrità del suolo, dell’aria e dell’acqua, a custodia del territorio da probabili rischi e a salvaguardia dell'identità agricola e turistica del suo paesaggio.

Grazie per la Vostra attenzione.

N.B. Il comitato è aperto a tutti coloro che condividono i suoi principi ispiratori.

Contatti: notrivellebelice@libero.it                      
Facebook: NO Trivellazioni NEL Belice


Santa Margherita di Belìce - Teatro Sant'Alessandro
30 settembre 2012 - ore 17,00